Un governo europeo che prende la sua forza dalle persone europee
Lettera Aperta per un Governo Europeo delle Persone
Superare i fantasmi del passato per costruire una democrazia continentale
A tutte le cittadine e i cittadini d’Europa,
Ai popoli dei Paesi membri dell’Unione e oltre,
Ai nostri vicini,
Nel cuore della nostra storia, l’Europa è stata per secoli una terra di frammentazione, di lotte dinastiche, di guerre infinite e di alleanze mutevoli. Dall’Impero romano frantumato, alla miriade di città-stato medievali, principati e feudi, le nostre terre hanno conosciuto più spesso la divisione che l’unità.
In Italia e Germania, per secoli divise e manipolate da potenze straniere, l’unificazione è stata un processo lungo e tormentato. In Italia, come ci ricorda Niccolò Machiavelli ne Il Principe, la politica era arte dell’inganno, del compromesso, della forza e del tradimento. Le grandi potenze religiose e secolari — il Papato, l’Impero, le monarchie europee — si sono spartite e combattute il controllo della penisola. In Germania, frammentata in centinaia di entità dopo la Pace di Westfalia, l’unificazione richiese guerre e diplomazie spietate.
Anche la Francia medievale, prima dell’ascesa della monarchia centrale, era un mosaico di signorie e feudi in perenne tensione. Solo una visione politica e una spinta popolare (oltre alla forza militare) riuscirono, nei secoli, a trasformare quelle terre in un corpo politico coeso.
Oggi, in Europa, siamo ancora prigionieri di una logica simile. Nonostante l’Unione Europea abbia fatto passi avanti straordinari, resta un organismo ibrido e debole, dove le decisioni più importanti vengono ancora prese nel Consiglio, a porte chiuse, da capi di governo nazionali, spesso ostaggi di interessi elettorali interni. Il Parlamento Europeo, l’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini, ha ancora potere legislativo limitato e nessun potere esecutivo reale.
Ma la storia ci insegna che l’unione non nasce spontaneamente né dall’alto né dal nulla. Deve essere volontà popolare, visione collettiva, scelta consapevole.
Serve oggi una nuova fase costituente per l’Europa.
La proposta: un mandato costituente per un governo democratico europeo
Chiediamo che al Parlamento Europeo venga conferita una delega esplicita e vincolante per avviare la creazione di un vero Governo Europeo delle Persone, legittimato dal voto diretto dei cittadini. Un esecutivo europeo non intergovernativo, ma parlamentare e responsabile democraticamente. Un governo che possa:
Attuare politiche fiscali, sociali e ambientali comuni, Rappresentare unitariamente l’Europa nel mondo,
Difendere i diritti fondamentali contro derive autoritarie o populiste,
Garantire giustizia sociale e transizione ecologica,
Operare sotto controllo di un Parlamento autorevole e non autoritario, con potere legislativo pieno.
Questa proposta non cancella le sovranità nazionali, ma le completa, dando ai cittadini europei una seconda cittadinanza politica reale, non simbolica.
Un invito aperto: alla Svizzera e oltre

Rivolgiamo un invito aperto e fraterno non solo alla Svizzera, che già condivide con noi la libertà di movimento nell’area Schengen e una lunga storia di democrazia diretta e neutralità attiva, ma anche alle cittadine e ai cittadini della Norvegia, dell’Islanda, del Liechtenstein, del Regno Unito, dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo), così come dell’Ucraina, della Moldavia e della Georgia.
A tutte queste persone diciamo: il progetto di un Governo Europeo delle Persone non è esclusivo, ma inclusivo. Non nasce nei palazzi del potere, ma nei legami tra le persone, tra chi condivide valori comuni di libertà, giustizia sociale, sostenibilità, solidarietà e pace.
Partecipare non significa rinunciare all’identità nazionale, ma condividerla in uno spazio politico nuovo, in cui ciascuno conta come cittadino europeo. Vogliamo che questo progetto sia aperto a ogni Paese che scelga liberamente di costruire un futuro comune basato sulla democrazia sostanziale e non solo istituzionale.
Sappiamo che in molti di questi Paesi, la società civile, le nuove generazioni, gli intellettuali e tanti amministratori locali guardano all’Europa non con nostalgia imperiale, ma con speranza costituente. È a voi che ci rivolgiamo. È con voi che vogliamo costruire una nuova Europa delle persone.
Partecipare non significa rinunciare alla propria identità, ma condividere la responsabilità di una nuova era.
Un nuovo inizio
Non vogliamo un’Europa dei muri, né un ritorno alla logica machiavellica del sospetto e della forza. Vogliamo un’Europa della trasparenza, della fiducia e della co-decisione.
Vogliamo un’Europa che impari dai suoi errori e trasformi il suo straordinario mosaico culturale in una forza politica e civile.
Per questo chiediamo:
Che i Parlamenti nazionali aprano un dibattito sul trasferimento di sovranità democratica al livello europeo.
Che le elezioni europee diventino anche elezioni per scegliere una maggioranza di governo.
Che la società civile europea si mobiliti per una vera Costituente dei Popoli d’Europa.
Non possiamo più permetterci di restare in mezzo al guado. O costruiamo un’Europa democratica, o la perderemo.